Luogo
Fermo (FM)
Committente
Soc. Firmana Coop. A.r.l.
Anno
progettazione: 2000; esecuzione lavori: 2003-2007
Ruolo
Progettazione architettonica, strutturale ed impiantistica, preliminare definitiva ed esecutiva, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione, direzione lavori
Intervento
-
Credits
-
DESCRIZIONE
Il Palazzo, edificato su disegno originale di Antonio da San Gallo il Giovane, ha subito nel tempo diversi interventi dal ‘500 ad oggi, compromettendone parzialmente la funzionalità strutturale.
Nell’impostare il progetto architettonico ed il restauro, ci si è trovati di fronte alla necessità di dover conciliare più esigenze: il miglioramento sismico e il rinforzo statico del Palazzo, la “ricostruzione” della sua immagine cinquecentesca senza però alterare le modifiche settecentesche, rendere fruibile gli ambienti all’uso attuale, in maniera da ridare valenza economica al manufatto. La ricostruzione cinquecentesca del Palazzo “Azzolino”, è stata possibile solo come immagine, riproponendo una giusta cadenza delle aperture e soprattutto recuperando l’impostazione delle proporzioni basate sulla Sezione Aurea.
La progettazione strutturale invece, è stata concepita in maniera tale da poter soddisfare non solo la necessità di un miglioramento della risposta sismica dell’edificio, ma anche quella di rispettare le regole proprie del restauro: reversibilità, non invasività e riconoscibilità delle opere eseguite. con questo scopo, tra gli interventi eseguiti, figurano: caldana in calcestruzzo separata dalle strutture lignee, uso di catene per legare le maglie murarie evitando così cordolature e scassi, cordoli in sommità alle murature realizzati in acciaio. Per risolvere infine il problema delle pareti che insistono sulla struttura voltata, sono state pensate due soluzioni particolari; in un caso si è previsto un arco in acciaio direttamente al di sotto della parete muraria, nel secondo caso si è costruita una trave reticolare “applicata” alla parete e nascosta nello spessore dell’intonaco su lato ingresso.
Nell’impostare il progetto architettonico ed il restauro, ci si è trovati di fronte alla necessità di dover conciliare più esigenze: il miglioramento sismico e il rinforzo statico del Palazzo, la “ricostruzione” della sua immagine cinquecentesca senza però alterare le modifiche settecentesche, rendere fruibile gli ambienti all’uso attuale, in maniera da ridare valenza economica al manufatto. La ricostruzione cinquecentesca del Palazzo “Azzolino”, è stata possibile solo come immagine, riproponendo una giusta cadenza delle aperture e soprattutto recuperando l’impostazione delle proporzioni basate sulla Sezione Aurea.
La progettazione strutturale invece, è stata concepita in maniera tale da poter soddisfare non solo la necessità di un miglioramento della risposta sismica dell’edificio, ma anche quella di rispettare le regole proprie del restauro: reversibilità, non invasività e riconoscibilità delle opere eseguite. con questo scopo, tra gli interventi eseguiti, figurano: caldana in calcestruzzo separata dalle strutture lignee, uso di catene per legare le maglie murarie evitando così cordolature e scassi, cordoli in sommità alle murature realizzati in acciaio. Per risolvere infine il problema delle pareti che insistono sulla struttura voltata, sono state pensate due soluzioni particolari; in un caso si è previsto un arco in acciaio direttamente al di sotto della parete muraria, nel secondo caso si è costruita una trave reticolare “applicata” alla parete e nascosta nello spessore dell’intonaco su lato ingresso.